venerdì 8 maggio 2009

C'è gente che ha avuto mille cose.

Ho sempre pensato che l'unica cosa che mi attraeva delle persone fosse la loro intelligenza.
Quel poco che rendeva la conversazione interessante tanto da non far ballare i miei occhi mentre fingevo attenzione e cercavo di focalizzare un punto del corpo del mio interlocutore: un particolare dei denti, più o meno bianchi - sarà una questione di geni o di semplice pulizia? -, il movimento delle mani - ma no, troppo in basso, così non si dimostra di saper fingere -, qualcosa tra i capelli, oppure, più facile e immediato, gli occhi.
Il colore, tutte quelle sfumature, la forma, a volte addirittura il numero di ciglia.
Vorrei essere in grado di districarmi da conversazioni noiose e da qualche mese con chi ho più confidenza arrivo a dire 'è molto interessante quello che dici, ma ora devo proprio andare'. Scherzando, ma non troppo.

Trovo le persone noiose il più delle volte e spesso inutili.
Sono convinta di essere la protagonista di un libro o un bel film che si chiama vita e la trama ti prende da subito, non è banale. Quindi fuori tutti i personaggi secondari. Anche se in realtà qualcosa di contorno ci vuole, una pausa dall'eccellenza, dallo stimolo intellettuale.
Oziare non va affatto male, e una figurina insulsa di tanto in tanto è quel che ci vuole per far riposare la mente.

Ultimamente poi ho difficoltà a concentrarmi, quando leggo le notizie mi limito ai titoli e ho iniziato quattro libri - uno sul Cristianesimo, uno sulla fotografia, uno su Hitchcock e uno su Kafka - che sono lì aperti e mi chiamano e io per non far torto a uno finisco sempre per non scegliere mai, e mi addormento tardi, pensando troppo come al solito.

La questione dell'intelligenza è un pò come la simpatia. Si tende a definire le persone intelligenti o simpatiche senza pensarci troppo su.
'Com'è quella persona?' 'Simpatica'
Per me queste parole hanno ancora un peso. Come il 'si' e il 'no' che non guarnisco mai con un 'assolutamente'.
Se dico che sei una persona simpatica, sei anche una persona intelligente.
Perchè usare senso dell'umorismo è una forma di astuzia, di sensibilità verso le altre persone, denota un'abilità nel capire quando è possibile o meno fare una battuta. E forse hai pure capito qual è il mio senso dell'umorismo, e stai tentando di venirmi incontro, di creare enpatia, per una questione di sopravvivenza, fosse anche per pochi minuti, ma anche perchè se ci siamo capiti forse vale la pena per tutti e due approfondire la nostra conoscenza.
E poi secondo me ci sono ben poche cose davvero serie nella vita e chi non sa prendersi poco sul serio si sta perdendo qualcosa di importante per strada.
Se dico che sei una persona intelligente, non necessariamente sei anche una persona simpatica.
Ci sono individui che proprio non riescono a fare battute, oppure le fanno ma suscitano tutt'al più risate a denti stretti o un piccolo cenno di sorriso degli occhi. Tutto qui.
Sia ben chiaro: viva la serietà ma una persona sorridente forse ha capito più di una musona. Detto questo, determinate posizioni sociali impediscono il più delle volte di far battute e in casi come questi, forse quelle persone farebbero bene a star zitte. Anzi, che continuino pure: la loro leggerezza sempre fuori luogo denota un modo di prendere le cose che sono del tutto sbagliate e nascondono qualcosa di più grave sotto.
E' che non so quante persone siano in grado di capire quando lo scherzo continuo è una faccenda seria. E preoccupante.

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